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Parco delle Cave di Brescia: interpretazioni e visioni per il profilo di un lago 

“Disegni sull'acqua”Parco delle Cave / Interpretazioni e visioni per il profilo di un lago.“A sud est del centro storico di Brescia, sulla strada che porta a Mantova, presso i popolosi quartieri di San Polo, Bettole e Buffalora, si apriva un tempo una vasta pianura, riccamente coltivata, irrigua, fruttuosa, costellata di stagni e corsi d’acqua.Il sottosuolo era altrettanto ricco: ghiaie e sabbie per secoli sono state da qui estratte e sono servite ad alimentare la costruzione di edifici e infrastrutture non solo della città.L’industrializzazione e l’urbanizzazione del XX secolo hanno portato a sfruttare in modo intensivo, come mai si era verificato in passato, le risorse del sottosuolo, producendo una attività di escavazione diffusa, che ha interrotto il rapporto armonico tra natura e attività umane”.L’area del Parco delle Cave, dagli anni ’80 è stata oggetto di costante attenzione nei processi di pianificazione locale: su di essa si è prodotta una quantità considerevole di studi, ricerche, piani, progetti.Tali progetti non hanno però mai trovato una concreta attuazione: ciò è principalmente dovuto al fatto che negli anni, i diversi piani cave provinciali (che, ricordiamo, hanno prevalenza sulle previsioni urbanistiche comunali) hanno sempre confermato l'attività estrattiva. Tale circostanza è venuta sostanzialmente meno (almeno per gran parte degli ambiti estrattivi) negli ultimi anni, per cui si ritiene si stiano verificando oggettive condizioni affinché, finalmente, si possa avviare l’effettiva realizzazione di un parco definendone altresì i confini anche nella prospettiva di una possibile istituzione di un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale)(tratto dalla Comunicazione della Giunta Comunale del 29 gennaio 2014)”.L'organizzazione da parte dell'amministrazione comunale di un laboratorio di progettazione partecipata su una vasta area, che per svariati aspetti tra è le più compromesse della nostra città, è subito parsa un'irrinunciabile occasione. Fermamente convinti che il cambiamento del paesaggio debba aver luogo a partire dalla materia vivente che lo caratterizza, riteniamo che le rinnovate condizioni urbane, specchio dello stato di salute dell'ambiente in cui viviamo, siano essenziali per lo sviluppo del paesaggio sociale che conseguentemente si traduce in concreta opportunità economica, nel senso di un’attenzione all’Oikos, la nostra casa, di cui siamo essenza e parte.Abbiamo così condotto gli studenti del Corso di Arte Natura e Identità, un laboratorio in materia di paesaggio del Biennio di Interior & Urban design di LABA Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, ad affrontare una esplorazione progettuale che avesse come campo d’intervento l’area del Parco delle Cave. Le idee progettuali elaborate, che hanno trovano compimento mediante un processo percettivo che ambisce ad agire sull’immaginario, intendono conferire all’area nuove condizioni e nuovi elementi identitari che la riportino ad essere sentita parte, e non più corpo estraneo, di una delle comunità urbane più sofferenti e limitate nei propri diritti in tema ambientale. Un’area che il progetto dota di caratteri che ne permettano un rinnovato senso di appartenenza che diviene occasione di rinnovata socialità.I principali spunti di riflessione proposti dai conduttori hanno preso le mosse da fondamentali considerazioni di carattere ecologico a nostro avviso già sufficienti a costituire un progetto politico definito: il collegamento dell'esistente corridoio ecologico del fiume Mella con l'area delle cave ed il parco delle Colline sarebbe la premessa a contenere gli effetti della pressione antropica verificatasi a partire dagli anni '50 per delineare scenari sociali ed economici coerenti con una gestione del patrimonio naturale ed antropico finalizzata alla fruizione dei servizi ecosistemici in area urbana.

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