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Concorso Acireale - Proposta 2: "Marsia, pelle ed aria"

La scultura dedicata alla memoria della famiglia emigrante è ubicata all’estremità nord-est della Piazza degli Emigranti di Sicilia, sita nella frazione di Santa Maria la Scala ad Acireale.

Nella mitologia greca il dio Apollo punì Marsia per la sua superbia (hýbris, in greco) e, legatolo ad un albero, lo scorticò vivo: il corpo di Marsia fu ridotto alla solo pelle svuotata dei suoi organi vitali. Nel vuoto sono disegnate le figure dei componenti familiari contenute nelle quattro “stele” di lamiera: queste evocano la drammaticità della tormentata scelta che spinse il capofamiglia a lasciare la sua terra natia, conscio della sofferenza che questo avrebbe inflitto a sè ed agli altri suoi cari. Il dramma dell’abbandono di una vita costruita in anni di fatica e stenti a favore di una lontana oltre oceano, senza alcuna certezza, è rappresentata dal vuoto delle figure umane entro la planarità della “stele”: il tratto che disegna le figure al negativo è incerto e tormentato, la figura appare quasi “scarnificata”. L’esperienza dell’osservatore che si muoverà attorno alla scultura, oscillerà tra la visione del mare attraverso i corpi vuoti e quella della terra d’origine della famiglia emigrante: muovendo il proprio corpo nello spazio attorno alla scultura, l’osservatore ripeterà così il gesto dei migranti che lasciando la terra, le rivolgono un triste sguardo che s’imprimerà per sempre nella loro memoria. Le dimensioni della scultura, la matericità delle sue superfici, la sua potente drammaticità, fanno sì che questa attiri gli sguardi dei passanti dalla passaggiata e dal mare. L’ancoraggio a terra di ciascuna “stele” è costituito da ideali valigie praticamente vuote, ridotte a fil di ferro con una sola superficie a costituirne l’ideale volume.

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