top of page

Concorso Acireale - Proposta 1: "L'oceano nel cielo"

Quattro sagome umane di lamiera d’acciaio specchiante si stagliano nel vuoto solo racchiuse ciascuna in uno stilizzato volume-cornice: forse delle valigie o dei cartoni. Le cornici in ferro sono disegnate con un unico tratto continuo e risultano indissolubilmente intrecciate l’una all’altra a costituire una composizione quasi immateriale che si perde nello spazio di riflessione della luce. Le sagome sono sospese su una sovrapposizione di volumi-piastre riflettenti con diverse inclinazioni, apparentemente ruotate l’una rispetto all’altra in diverse direzioni: la superficie di queste piastre riflette le sagome ed il cielo: le nuvole nel cielo non son altro che l’oceano allo stato gassoso, l’oceano in cui gettare i propri sogni.

La scultura dedicata alla memoria della famiglia emigrante è ubicata all’estremità nord-est della Piazza degli Emigranti di Sicilia, sita nella frazione di Santa Maria la Scala. Le sagome umane riflettono l’osservatore sullo sfondo del paesaggio collinare ad ovest, mentre ad est restituiscono la figura dell’osservatore sovrapposta alla visione del mare: il corpo dell’osservatore risulta idealmente diviso a metà tra terra e mare. La superficie specchiante nei due diversi orientamenti nord-est ed ovest, rappresenta idealmente la torsione del capo dei corpi stilizzati rappresentati dalle sagome.

Le dimensioni della scultura e la matericità delle sue superfici, fanno sì che questa sia visibile dalla passaggiata e dal mare, il gioco di riflessione della luce delle sagome catturerà gli sguardi dei passanti lanciando bagliori di luce che si esauriranno in un attimo.

Intento del progetto è condurre l’osservatore in uno spazio temporale indefinito tra passato e futuro, così da tener viva la memoria e la consapevolezza del peregrinare degli umani alla ricerca di condizioni di vita migliori; la natura stessa dell’essere umano è “animale”, nel signifiato di “animato”, cioè in grado di muoversi. L’osservatore davanti alla scultura composta da un’alternarsi di superfici piene specchianti e vuoti delimitati da sottili cornici, viene coinvolto in un processo identificativo con l’esperienza drammatica dell’emigrante, dibattuto tra il legame con la terra d’origine e la speranza di un futuro migliore oltre oceano. La superficie specchiante suggerisce l’introspezione dell’individuo verso la ricerca del sè attraverso la sua o dell’altro, vita trascorsa.

bottom of page